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Enoturismo: parola d’ordine, diversificare le esperienze

Nel 2023 l’offerta enoturistica italiana è cambiata rapidamente e le aziende vitivinicole hanno mediamente proposto 6 diverse esperienze o eventi, rispetto a una media del 4,7 nel 2022. Cambiano anche i giorni di apertura e salgono al 78,1% le aziende visitabili di sabato (+30% rispetto 60,3% dell’anno precedente), e il 54,2% delle cantine si sono attrezzate per accogliere visitatori anche la domenica.

Per quanto riguarda le fasce orarie, gli slot delle 11:00 e delle 15:00 restano i più popolari, anche se queste preferenze variano a seconda delle aree vinicole. Ad esempio, nella zona DOCG del Prosecco oltre il 30% delle visite si svolge alle 10:00, mentre in Puglia più di un terzo avviene alle 16:00.
Emerge dal Report Enoturismo e Vendite Direct-to-Consumer 2024, realizzato dall’impresa tecnologica Divinea con il contributo  dell’Università Cattolica di Milano.

Un nuovo fenomeno: la destagionalizzazione

Sono due i fattori che incoraggiano le visite in cantina tutto l’anno, le temperature più miti in autunno e inverno, e un numero crescente di aziende che hanno sviluppato offerte stagionali mirate.

I dati confermano questo trend. Tra marzo, aprile, novembre e dicembre si sono registrate più del 25% del totale delle visite (+4% rispetto al 21% dello scorso anno). Un numero importante che conferma un cambiamento della stagionalità dell’enoturismo, che storicamente si è sempre focalizzato nei mesi che vanno da maggio a ottobre.

Sempre più giovani in cantina

Un altro dato importante è che, in controtendenza rispetto ai dati secondo i quali sono in aumento i giovani adulti che bevono poco o niente (dal 31 al 44%, fonte YouGov), le visite in cantina attraggono sempre più giovani in azienda.
A conferma di ciò, il 43,8% di chi ha prenotato un’sperienza in cantina nel 2023 ha tra 25 e 34 anni, segue la fascia 35-44 e 45-54, rispettivamente con il 23,1% e 15,3%, spesso costituita da famiglie.

Per quanto la nazionalità di provenienza dei visitatori sia fortemente variabile in funzione dei diversi territori vinicoli, nel complesso due terzi dei visitatori in cantina sono italiani e 1 su 10 viene dagli Stati Uniti.
Gli stranieri europei rappresentano circa il 20%, di cui la maggioranza proveniente da Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Regno Unito.

Il Direct to Consumer si fa strada nel mondo del vino

I dati del report evidenziano come una strategia ben implementata verso il consumatore finale possa non solo portare ad una crescita significativa delle vendite dirette, ma anche a un incremento, fino al raddoppio, dei margini di vendita delle cantine.
Per quanto riguarda il tema delle vendite dirette in cantina, il 76,5% di visitatori effettua acquisti dopo un’esperienza, testimoniando un aumento rispetto al 73,8% dell’anno precedente. 

Inoltre, lo scontrino medio di un ordine effettuato nel punto vendita in azienda è di 140 euro, +19% rispetto al 2022. Le vendite online non sono da meno, segnalando un incremento del 30% nel valore medio degli ordini e-commerce, che salgono da 141 euro (2022) a 184 (2023).