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Efficientamento energetico: nel 2023 attira sempre meno famiglie

Negli ultimi 12 mesi solo l’11% delle famiglie italiane ha effettuato interventi di miglioramento o ristrutturazione volti a migliorare la classe energetica della propria unità abitativa. E addirittura il 50% non ha mai effettuato questo tipo di interventi e non ha in programma di farlo.
Chi lo fa fatto, ha indicato come motivazioni principali riduzione dei consumi energetici, miglioramento del comfort abitativo, utilizzo degli incentivi statali.

Sono alcuni dati della ricerca ‘Efficientamento energetico. La propensione delle famiglie italiane al rinnovamento e alla ristrutturazione della casa’, curata da Nomisma e presentata in occasione del XXIV Convegno nazionale di ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti e Arredobagno).

Costo medio e tipo di intervento più diffuso

Secondo la ricerca, il costo medio degli interventi realizzati è stato di circa 20.200 euro.
Si è trattato soprattutto di interventi finalizzati al miglioramento termico dell’edificio (71%), l’installazione di impianti di condizionamento (64%), l’implementazione di dispositivi di domotica e gestione dei consumi (45%) e l’installazione di pannelli solari/impianti fotovoltaici (31%). 

Il 75% delle famiglie che ha effettuato interventi negli ultimi 12 mesi ha fatto richiesta di detrazioni fiscali e bonus. Se non ci fossero stati gli incentivi, il 39% non si sarebbe attivato.
Fra quelli che invece non hanno realizzato investimenti di questo tipo, le principali motivazioni sono state quelle relative ai costi troppo onerosi (46%).

Le criticità riscontrate

Le maggiori criticità riscontrate durante gli interventi hanno riguardato soprattutto il ritardo nella consegna dei materiali o la difficoltà di reperirli (66%).
Ma è significativa anche la mancanza di operai e artigiani (24%) per la realizzazione delle opere e la ‘formazione non eccellente’ dei lavoratori nell’esecuzione dell’opera (21%).

I prossimi 12 mesi appaiono segnati da preoccupazioni, dubbi e incertezze per le famiglie italiane, condizionate, inevitabilmente, da una perdita del potere d’acquisto.
Non sorprende, quindi, che nel corso del prossimo anno sia solamente poco più di una famiglia su quattro a dichiarare di voler realizzare interventi di miglioramento o ristrutturazione dell’abitazione per migliorare la classe energetica.

Si conferma il ruolo essenziale dei bonus

Chi ha in previsione di intervenire, prevede un costo medio pari a 16.200 euro. Anche in questo caso sarebbero privilegiati interventi finalizzati al miglioramento termico dell’edificio, l’installazione di impianti di condizionamento e di pannelli solari/impianti fotovoltaici.

Resta confermato il ruolo essenziale dei bonus: la maggioranza di chi investirà (8 famiglie su 10), lo farà per l’esistenza dei bonus edilizi, sia pure in versione ‘light’. Quindi, da ecobonus e bonus casa, a cui si aggiungono gli incentivi regionali, il superbonus e il conto termico.
Di fronte a incentivi e bonus ridimensionati, e almeno in parte, depotenziati, 7 famiglie su 10 pensano di dover fare ricorso a un finanziamento. E tra coloro che l’hanno già utilizzato in passato, il 59% farebbe ricorso al credito al consumo.